domenica 5 febbraio 2012

Capitolo II - Il regno del Fuoco

Il regno del ghiaccio tremava. Lunghe catene montuose ricoperte di neve vibravano ora come diapason toccati da un saggio maestro di musica. La vibrazione produceva un suono muto, il suono dell'attimo prima che succeda qualcosa. Il vento scuoteva gli alberi, il gelo era ora protagonista di questo caos. La terra tremava, le montagne si crepavano e poi... il silenzio di un istante. Un'esplosione squarciò le montagne di Skeyda. Sette titani uscirono con forza dalle rocce, mentre il popolo di Silver, rifugiatosi nella cattedrale da otto ettari, alzava il braccio destro gridando "Per Silver! Per Skeyda!"
Sembrava che tutto stesse per crollare. Non si era mai vista un'enfasi tale dai tempi della prima era del ghiaccio. Silver guardava il suo popolo, e allungando un braccio verso di loro pronunciò le parole che, probabilmente, lo avrebbero condotto alla gloria:
- Popolo di Skeyda! - il silenzio prese la parola. Nessuno azzardava un fiato. - E' da un'era oramai che il regno del fuoco ci ha costretti a vivere qui, privandoci del piacere di avere dei figli, costretti in uno spazio non sufficiente, ridendo di noi, dei nostri desideri e dei nostri bisogni! - I titani nel frattempo si disposero tutti attorno alla cattedrale, in ginocchio, in attesa degli ordini del Principe.
- Oggi, Skeyda vincerà! Perché oggi, non invieremo i nostri uomini a morire. Skeyda vincerà! Perché il nostro popolo è un popolo forte, che non ha paura! Oggi vinceremo perché... ci riprenderemo la valle delle ombre come è giusto che sia! - Il popolo di Skeyda cominciò a gridare "Per Silver, per Skeyda!"  Quando da lontano, enormi palle di fuoco stavano per colpire la cattedrale, all'insaputa di tutti.

Capitolo I Parte 2 - Silver

Silver si alza dal trono. Il bianco ghiaccio dei suoi occhi brilla sotto la luce bluastra del sole filtrata dalle grandi vetrate.
Innalza il suo scettro e tutti i presenti in sala trattengono il respiro. Tutti sanno cosa sta per succedere, la guerra stava avendo inizio.

Il mistico scettro é un bastone liscio sormontato da una pietra di ghiaccio o forse vetro, nessuno potrà mai dirlo perché nessuno oserebbe un affronto tale al principe di Skeyda, il regno dei ghiacci.
Il bastone inizia a brillare, un vento gelido invade la sala e l'unico lembo di tela trasparente che ricopre Silver si solleva mostrando il fisico argenteo di cui si poteva ben vantare. In quel momento senti di essere al cospetto di un vero dio.

Picchiò il bastone a terra.
Né una parola, né un soffio di vento, solo il tonfo rumore del bastone.
Una crepa di luce scorre sul pavimento e sulle colonne della sala.
I titani erano stati risvegliati.

Capitolo I - Silver

Terza guerra dei due mondi. Dopo i fallimenti dei primi due sovrani, il regno di ghiaccio e il regno del fuoco si preparano alla battaglia per dominare la valle oscura. Silver era seduto sul suo trono ghiacciato, picchiettando le sue lunghe unghie sul poggia mano gelato. Alcuni raggi di un freddo sole entravano dall'alto della cattedrale riflettendosi sul corpo argentato di Silver, contribuendo a donare all'ambiente circostante un colore bluastro.

- I nostri Titani sono pronti signore -   esclamò Drift, generale dell'esercito del regno del ghiaccio e migliore amico di Silver. Aveva lunghi capelli biondi, rasati sui lati e con una grande frangia che gli copriva metà del viso.

- Drift, non ne sono sicuro. La valle oscura è un territorio magico, non posso permettermi un fallimento. Non come quello di mio fratello... - Il suo sguardo gelido scaldava il cuore di chiunque lo guardasse, Silver aveva un forte carisma.

- Avevamo detto niente rimorsi per ciò che è successo a Nizae, Silver. Oggi sei chiamato a governare il tuo regno, e non penso che il popolo possa permettersi un'era di freddo e oscurità.

Silver guarda attraverso la finestra di ghiaccio alla sua destra. Lontano, le nubi della valle oscura sembrano ricordargli quanto sia triste l'oblio. Doveva vincere quella battaglia, doveva prendere lo scettro del sole prima del suo rivale. Solo così avrebbe potuto trasformare la valle oscura nel suo mondo ideale. Almeno per un'altra era.